Essere artisti oggi: Intervista alla poetessa Letizia Cobaltini
La sfida che ogni artista deve affrontare consapevolmente, in qualsiasi epoca nasca, è quella di operare costruttivamente nella società in cui vive. Mai come oggi tale sfida è attuale. In una società in cui l’intellettuale è visto con sospetto e in cui il populismo, nella sua accezione più bieca, fa da padrone, essere artista e uomo di cultura è una sfida ancora più dura che in passato. Per questo ho pensato di creare una rubrica in cui si incontrano autori che giornalmente accettano con coraggio tale confronto e cercano delle risposte.
La prima intervista è dedicata a Letizia Cobaltini, (Bari 1961), pseudonimo dietro cui si cela un’autrice autodidatta che si affaccia con pudore e ironia al mondo della poesia e della scrittura. Laureata in Scienze politiche, ha lavorato nell’ambito della partecipazione attiva dei cittadini alle politiche di sviluppo delle città. Numerose sono le sue pubblicazioni ricordiamo
Come di seta l’inchiostro (Stilo, 2012) III classificato premio Teatro Osservatorio 2012 , “Il Requiemdimò’” (Stilo –Bari- 2013), riadattato da una compagnia teatrale di giovani attori pugliesi “I Rapsodi” di cui si sono già tenute alcune rappresentazionie tra i finalisti del premio per racconti umoristici dedicato a Primo Leone 2013
La sua ultima silloge è del 2018 “Le cose accadono” Quorum edizioni, un lavoro poetico costruito attorno alle sculture di Maria Pierno, una nuova collaborazione che unisce due forme d’arte che dialogano fra loro e si raccontano.
- Come è nato il sodalizio Cobaltini/Pierno?
Carissima e gentile Donatella, prima di tutto voglio ringraziarti per la tua intervista, la professione di blogger è una cosa che mi affascina ed ammiro molto la tua continua ricerca nel mondo dell’arte e della cultura. Sono quindi davvero molto lusingata di sapere che ho destato il tuo interesse e la tua attenzione.
Io e Maria ci siamo conosciute grazie ad un amico comune che ha unito le nostre sensibilità artistiche: Onofrio Pagone, che come tu sai è giornalista e scrittore molto apprezzato e conosciuto. Maria stava tenendo un’esposizione delle sue sculture al Fortino, a Bari, e aveva espresso ad Onofrio il desiderio di voler arricchire la mostra con eventi culturali che valorizzassero le opere e costituissero una occasione di condivisione con il territorio. Lui ha avuto l’idea di contattarmi consigliandomi di andare a conoscere Maria e di valutare la possibilità di collaborare con lei. Così sono passata da lei a vedere la mostra ed è stato subito facile tra noi sia collaborare che diventare amiche e da quel momento non abbiamo più smesso di stare insieme e condividere l’amore per l’arte la bellezza e la gioia di una sincera e vivace amicizia.
- Quali sono gli artisti che maggiormente hanno influenzato il vostro percorso artistico?
Per me la poesia è stata una passione che ho sempre coltivato ed amato sin dai tempi della scuola, uno dei miei poeti preferiti è Montale ma ho amato moltissimo anche quelli dell’età romantica, quelli che, appunto, si studiavano a scuola, Leopardi, Foscolo. Mi ricordo di un professore d’italiano che ci chiedeva di studiare a memoria i versi e di provare a recitarli durante l’interrogazione, devo dire che sulle prime la cosa non fu molto condivisa da noi ragazzi ma alla fine ci prendemmo gusto e quei versi ancora oggi mi sono rimasti nella mente e nel cuore. Mi hanno ispirato anche le poesie di Alda Merini e Wisława Szymborska per la loro carezza gentile e perché incarnano i valori universali delle donne.
3-Cosa significa essere artisti oggi? E quale è il ruolo dell’artista nella società attuale?
E’ una bella domanda. Essere artisti oggi nell’epoca dell‘intelligenza artificiale, del 5G nell’era dell’internet of things… l’arte sta certamente prendendo nuove strade e l’immaterialità si sta mescolando con la realtà. Essere artista secondo me vuol dire essere pronti al cambiamento anzi essere parte del cambiamento, evolversi e cogliere l’emozione del futuro con la convinzione che il presente e il passato contribuiscono alla formazione della propria forma d’arte e della personalità unica ed irripetibile di ciascun essere umano. L’arte ha anche un compito sociale molto importante, portare la pace, l’unione, l’armonia nel mondo. Non può esserci bellezza se ce conflitto, schiavitù e miseria, gli artisti e i poeti in particolare questo lo sanno molto bene. La poesia può essere portatrice di messaggi, può contribuire alla riflessione sulle grandi domande che caratterizzano questo nostro secolo, la condizione degli immigrati, dello sfruttamento dei più deboli, la questione femminile, la tutela dell’ambiente ecc.